La curiosità di conoscere sempre di più il nostro Veneto ci ha portato a riscoprire Noventa Vicentina, un Comune del Basso Veneto tra i Colli Berici e gli Euganei, in provincia di Vicenza. Il suo toponimo deriva da “nova entia” (nuove terre) e ricorda le preziose opere di bonifica benedettine avvenute dopo le disastrose alluvioni dell’età longobarda, che modificarono profondamente il territorio. Pensate che la zona era già frequentata in epoca preistorica, e successivamente densamente abitata in epoca romana.
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L’imponente Villa Barbarigo – Rezzonico
Il nucleo storico della città si sviluppa attorno al complesso di Villa Barbarigo, appartenuta all’omonima famiglia di nobili veneziani, presenti a Noventa Vicentina dal 1540. Fu Andrea Barbarigo nel 1588 a commissionare la costruzione della villa all’architetto Giovanni Venturin, forse allievo del Palladio.
Nel 1590 terminarono i lavori e ne uscì un’imponente villa su 4 piani e inquadrata da due ali di portici con una scenografica facciata rivolta verso la grande Piazza Granaria. All’interno è presente un ciclo di affreschi che ricopre una superficie di circa 430mq e celebra le glorie e i fasti della famiglia Barbarigo.
Nei secoli la villa e i possedimenti dei Barbarigo ebbero diversi proprietari: passano per un breve periodo ai Loredan e a metà ‘700 furono comprati dai Rezzonico. Fu proprio il Cardinale Carlo Rezzonico (sarà Papa nel 1758 con il nome di Clemente XIII) a far commissionare a Giambattista Tiepolo la pala dei Santi Rocco e Sebastiano, custodita nella Chiesa parrocchiale dei santi Vito e Modesto. Nel 1836 venne acquistata dai Padri Armeni Mechitaristi di San Lazzaro in Venezia che ne fecero un collegio. Nel 1891, a cessione dell’attività del collegio, la villa divenne residenza municipale.
Una chicca della villa è la stanza dell’ufficio del Sindaco, un salottino ottocentesco appartenuto alla famiglia di Antonio Fogazzaro che egli stesso definiva come “salotto bello”. In stile neoclassico e di pregiata fattura, è composto da un piccolo divano, due poltrone, sei sedie, una specchiera e un grazioso tavolino.
Piazza IV Novembre, conosciuta anche come Piazza Granaria
Ammirando l’imponente facciata della villa dall’esterno, ci troviamo sulla grande Piazza IV Novembre, conosciuta anche come Piazza Granaria. Questa piazza, come in tutte le altre città di campagna, era il centro della vita agricola e sociale del paese. In passato qui venivano depositate le messi dopo il raccolto. Una volta registrate, venivano stipate nelle barchesse dal massiccio colonnato tuscanino che la delimitano ad est e ad ovest. Le barchesse venivano anche usate in funzione di alloggio per la servitù. Al centro della piazza troviamo il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, datato 1935 ed opera dello scultore Giuseppe Zanetti.
Passeggiando per il centro ci si rende conto di quanti stili si fondono tra loro e rendono Noventa Vicentina una cittadina sorprendente e unica.
Tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, la città si arricchisce di eleganti costruzioni progettate in stile Liberty (il corrispettivo francese dell’Art Nouveau), conosciuto anche come “Stile floreale”, caratterizzato da ferri battuti, decorazioni floreali e insegne. Sia case private che il meraviglioso Teatro Modernissimo presentano elementi in stile liberty, quindi aguzzate la vista e lasciatevi conquistare da questo mondo fiorito!
Il Teatro Modernissimo
Lo sapevate che il Teatro Modernissimo ha cambiato nome per ben 3 volte? È un piccolo gioiello in stile liberty con una capienza di 298 posti, inaugurato nel 1876 con il nome di Teatro della Concordia. Il Teatro ospitava opere filodrammatiche il cui incasso era devoluto in beneficienza.
Nel 1910 cambiò nome e divenne Teatro Sociale, a seguito dell’aggiunta della bottega del caffè e di un’ala per i camerini. Vi furono rappresentate tre operette: “La vedova allegra” di Franz Lehár, “La geisha” di Sidney Jones e “La mascotte” di Edmond Audran.
L’attuale nome, Teatro Modernissimo risale al 1919, quando venne adibito anche a cinema, funzione che si è interrotta nel 2000. Dal 2004 vengono proposte rassegne teatrali per grandi e piccini in collaborazione con un circuito teatrale.
Tornando a parlare della pala dei Santi Rocco e Sebastiano, opera del Tiepolo commissionatagli dal Cardinale Carlo Rezzonico, andiamo a visitare il duomo dedicato ai santi Vito e Modesto.
Il Duomo di Noventa Vicentina ha origini antichissime. Se ne parla nelle Raziones Decimarum del 1297-1303, un documento dell’Archivio Vaticano. Nel 1640 però la chiesa venne abbattuta e ricostruita, in quanto l’arciprete don Stefano Negri aveva constatato che era divenuta troppo angusta per la popolazione. Alla fine dell’Ottocento viene ampliato e modificato per la necessità di una capienza maggiore.
La pala del Tiepolo dei Santi Rocco e Sebastiano
La pala di Giambattista Tiepolo esposta al Duomo, appartiene al periodo della sua maturità pittorica, caratterizzata da un utilizzo dei colori più tendente al classicismo e dei volti meno sofferenti ma più distesi in segno di beatitudine celeste. I personaggi dell’opera, i Santi Rocco e Sebastiano: il primo in piedi su un rocchio di cornice di pietra in abito da pellegrino rosso e verde che rivolge il suo sguardo al cielo; il secondo rappresentato piegato dalle crudeli saette intento a guardare la figura in primo piano in basso a sinistra, una vecchia paralitica in preghiera.
Noventa Vicentina fu scelta come location per la costruzione delle ville di altre due importanti famiglie venete: quella dei Manin e quella degli Arnaldi, scopriamole insieme.
Villa Manin Cantarella, costruita nel 1500 da un architetto ignoto, probabilmente padovano, fu acquistata alla fine del 1600 dai Manin, nobilissima famiglia veneziana. Fungeva nei periodi estivi da alloggio per i proprietari che controllavano i possedimenti agricoli e i raccolti. Curioso è il fatto che quando fu costruita, la villa era immersa nella campagna, mentre ad oggi si trova circondata dalle costruzioni cittadine.
A fine 1700, a causa di sfortunate circostanze e della caduta del governo veneziano nel 1797, retto dal doge Lodovico Manin, la villa passò alla famiglia Masotto. In questo periodo che la tenuta agricola dei Manin iniziò ad essere suddivisa e, gradualmente, nuove strade e costruzioni accerchiarono la villa che, tuttavia, conservò un vastissimo parco.
All’interno della villa, nelle sale del piano nobile, sono presenti numerosi affreschi in buono stato di conservazione. Quattro altissimi comignoli piramidali danno slancio verticale al corpo centrale della facciata dell’edificio. Al suo fianco troviamo il portico delle barchesse, caratterizzato da quattro arcate a tutto sesto e da decorazioni pittoriche che ne ricordano la vocazione agricola. La villa comprende anche un giardino in stile romantico.
Attualmente la villa è aperta al pubblico per eventi privati e visite culturali guidate.
Villa Ca’ Arnaldi Prosdocimi è una villa patrizia cinquecentesca ristrutturata nel Settecento dalla famiglia Arnaldi. La facciata asimmetrica reca ai lati della porta d’ingresso quattro pilastri bugnati, continuati, al piano nobile, da altrettante lesene ioniche che reggono il frontone triangolare. Nel giardino sul retro si trova una vera da pozzo gotica. La cappella adiacente alla villa è del 1741 e sull’altare si può ammirare una statua in marmo della Vergine, attribuita allo scultore bassanese Orazio Marinali.
Donata dalla marchesa Carlotta Prosdocimi Romiati all’Ospedale di Noventa nel 1964, la villa ha ospitato una casa di riposo fino al 2011.
Lo Spiedo di Leonardo Da Vinci
Concludiamo questa visita a Noventa Vicentina con una sosta al Ristorante Da Primon, in cui si trova l’unico spiedo al Mondo inventato da Leonardo da Vinci. È uno tra i pochi esistenti in Italia e il suo meccanismo funziona a calore. L’aria riscaldata da un intenso fuoco preparatorio sale verso la parte alta del camino e fa ruotare delle ventole elicoidali che a loro volta muovono gli ingranaggi dello spiedo. La velocità della macchina, quindi, è sempre in sintonia con il calore e la cottura della carne risulterà perfettamente omogenea.
Venite a fare un giro a Noventa Vicentina con noi?
Tenete a mente le informazioni che vi abbiamo svelato in attesa dell’evento gratuito che si svolgerà a dicembre in collaborazione con Noventa Vicentina e Pro loco Noventa Vicentina
- Cantine di Villa Manin Cantarella
- Interni di Villa Manin Cantarella
- Teatro Modernissimo
- Villa Manin Cantarella
- Villa Manin Cantarella
- Piazza Granaria
- Affreschi interni Villa Barbarigo
- Salotto Fogazzaro a Villa Barbarigo
- Villa ca’ Arnaldi Prosdocimi
- Villa Barbarigo
- Campagna di Noventa Vicentina
- Piazza Granaria