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Lo sapevate che uno dei carnevali con le origini più antiche d’Europa si svolge a Verona?
Più precisamente il carnevale che si celebra a Verona deriva dal “bacanal del gnoco” e si celebra ogni anno il venerdì precedente la quaresima, chiamato Venardì gnocolar.
Il contesto storico
L’istituzione di questa tradizione trova le radici nel XVI secolo, quando a seguito di inondazioni devastanti dell’Adige (1520-1531) e della guerra in corso tra Carlo V e Francesco I in Lombardia, Verona era ridotta allo stremo. La città era sempre sull’orlo di una rivolta, perciò furono nominati 12 cittadini abbienti con il compito di contribuire a sfamare gli abitanti più poveri del quartiere.
Tommaso Da Vico
Tra questi cittadini abbienti troviamo Tommaso Da Vico, un medico che contribuì alla distribuzione alla popolazone di S. Zeno di pane, farina, burro, formaggio, vino e soprattutto degli gnocchi fatti impastando farina e acqua che venivano serviti sulla pietra del gnocco, posta accanto alla Chiesa di San Zeno. Da qui poi viene creata la maschera del Papà del Gnoco.
Testimonianza scritta dell’attribuzione al Da Vico quale patron del carnevale di Verona la troviamo nel suo testamento che si trova presso la sezione di Verona degli archivi di stato, porta il n° 128, dettato il 13 maggio 1531 presso il notaio Bonifaccio di Sebastiano Dalla Mano. Lasciò un legato al suo testamento affinché la distribuzione dei generi alimentari venisse fatta tutti gli anni al popolo di S. Zeno nel giorno di venerdì grasso detto Venardì Gnocolar.
Egli esplicitò inoltre la volontà di essere sepolto vicino alla chiesa di S. Zeno adiacente al grande tavolo di pietra dove banchettavano i poveri in quel giorno di condivisione e festa. Da Vico fu in seguito nominato “istruttore e restauratore” del “Baccanale del Gnocco”, che aveva luogo il venerdì ultimo di carnevale.
La rivolta ai pistori
Nonostante gli aiuti però la carestia aveva colpito tutta la popolazione più povera alimentando la necessità di una rivolta. Il culmine venne raggiunto quando i pistori, cioè i panettieri, avevano aumentato il prezzo del pane, tanto che la gente non aveva più risorse finanziarie neanche per comprarlo. Non essendoci quindi richiesta di pane per mancanza di denaro, i fornai decisero di cessare la produzione e non vendere neanche il pane già pronto. Questo scatenò una rivolta da parte della popolazione del quartiere di San Zeno che il 18 giugno 1531, povera e affamata, diede l’assalto ai fornai portando via tutto ciò che rimaneva del pane e del grano. La rivolta generale della città fu scongiurata grazie all’intervento degli abbienti cittadini citati sopra.
Il Bacanal del Gnoco
Il Bacanal del Gnoco divenne con il tempo parte integrante della cultura veronese e del suo carnevale, celebrandosi ogni anno il giorno di venerdì grasso, detto Venardì gnocolar. Questa giornata, detta anche “Festa dell’abbondanza”, viene considerata la madre del carnevale di Verona.
Bacanal è una parola dialettale e significa far baccano, si riferisce al rumore della gente che fa festa e si diverte.
Le maschere di Verona
Come ogni carnevale che si rispetti, anche quello di Verona ha le sue maschere a rappresentanza dei vari quartieri della città:
Il Papà del Gnoco
Simbolo del quartiere di San Zeno, è considerato il re del Bacanal del Gnoco e per questo ha come scettro una grande forchetta con infilzato uno gnocco. Il papà del gnoco però non può essere rappresentato da una persona qualunque, curioso è il metodo della sua elezione.
Innanzitutto per fare il Papà del Gnoco occorre tanto coraggio. Le procedure per la campagna elettorale assomigliano più o meno a quelle dei nostri politici:
- il candidato si forma il clan, in cui il capo è un presidente, c’è un segretario, un economo e una cerchia ristretta di galoppini (fidati).
- Il candidato si sceglie quindi una sede (bar del rione)
- il candidato incarica il presidente di presentare la candidatura entro “il tal giorno e tal ora” al notaro della contrada
- il notaro, scaduto il termine del giorno e dell’ora, si limita a dire che le domande saranno vagliate del Senato composto solo da ex Papà del Gnoco
- dopo il vaglio e conseguente delibera del Senato, se le candidature vengono accolte, inizia la campagna elettorale vera e propria ovvero la caccia ai voti senza esclusione di colpi. Molte e variegate sono le strategie adottate dagli aspiranti Papà del gnoco durante la campagna.
- il giorno delle elezioni e si sparano gli ultimi “colpi”.
- dopo la chiusura dei seggi, i candidati vanno in ritiro per attendere il responso delle urne: il luogo prescelto è segreto e fidato, conosciuto solo da un galoppino che rimane in piazza per raccogliere le notizie e comunicarle al suo candidato
- nomina del nuovo Papà del Gnoco verso tardo pomeriggio.
Il Duca della Pignata
Rappresenta il quartiere di San Stefano. La sua invenzione risale al 1884 e la giornata ad essa dedicata è il “Luni Pignatar”, il lunedì grasso celebrato nel quartiere con la tradizionale distribuzione di minestrone, una volta offerto a poveri e bisognosi.
El Principe Reboano de la concordia
Rappresenta il quartiere Filippini. Si ispira alla figura storica di Rebano Delle Carceri, personaggio veronese realmente esistito nel Quattordicesimo secolo. Il suo arrivo in città, nel quartiere Filippini, avviene su di un gommone sfidando qualsiasi intemperia, come vuole la leggenda secondo cui fu questo il mezzo usato dal Reboano tornato vittorioso conquistatore di nuove isole sotto la Repubblica di Venezia nel 1400. La giornata di questa maschera è il sabato grasso.
Altre maschere della tradizione veronese sono il Barone Senzatetto del quartiere Veronetta, il Re Sole del quartiere Borgo Milano, il Re dela Stanga del Quartiere Croce Bianca e la Donzelletta in rappresentanza del quartiere Borgo Nuovo
Come si celebra ad oggi il Venardì gnocolaro?
Quest’anno il venardì gnocolar cade il 25 febbraio 2022 e Verona lo festeggia così:
- In Piazza Bra’ ci sarà la “Gran Gnoccolada”
- In Piazza San Zeno gnocchi della tradizione veronese
- Ore 14,00 partenza corteo del 492° Bacanal del Gnoco, con i numerosi carri mascherati che per tutto il pomeriggio animeranno le vie del centro storico, da corso Porta Nuova a San Zeno.
Informazioni e programma sul sito www.carnevaleverona.it